E’ stato un esperimento un po’ azzardato, ma mi piace sperimentare e questo mi sembra riuscito “accettabile” per essere la prima volta. Si tratta di foto manipolazione o arte digitale che ho chiamato Angelo e Diavolo. Ma che cosa è la foto manipolazione? E’ foto manipolazione l’immagine che contiene elementi tali che nella realtà non trovano alcuna logica. Portano quindi a dare un significato diverso da quello che avrebbe avuto senza. Ho dato il nome allo scatto “Angelo e Diavolo” perchè era quello che più rispecchiava l’immagine.
Detto così sembra stia dicendo una castroneria, ma è proprio così! Sono immagini che esprimono anche l’anima di un fotografo, come per esempio in questo caso il mio lato oscuro, segnato da momenti bui e momenti di sconforto per motivi vari, e altri momenti di gioia piena e momenti importanti che mi hanno cambiato in positivo. Ho cercato in tutti i modi di mostrare la mia vera anima e penso di esserci riuscito.
E un esperimento questo, prendetelo semplicemente come una prova (uscita anche male) a questo nuovo grande mondo! Prima di tutto secondo me ci vuole il soggetto giusto: ovvero io! A parte gli scherzi le persone con smorfie, fisionomie e altro fanno metà dell’operà: purtroppo qui, ho un viso che rende poco l’idea, ma non è mai facile per uno che sta sempre dall’altra parte dell’obiettivo! In questo articolo già l’espressione del viso ha rispecchiato di più il momento catturato. I dati di scatto dello sfondo:
ISO 100 – f/32 – 1/250 – flash e cavalletto (ovviamente)
Scattata rigorosamente in RAW, passiamo direttamente a Photoshop, perchè purtroppo inizia il vero lavoro di questo scatto. Io uso Adobe Photoshop per applicare la post produzione desiderata, ma nel web ce ne sono davvero tanti ( Esempio: Gimp ). Avevo già in mente qualcosa, luci e occhi erano i miei due obiettivi. Prima di tutto in Camera Raw ( plug in direttamente installato in Photoshop ) e ho sistemato le luci, perchè scattando in camera mia con il flash ovviamente ho illuminato tutto, cosa che per lo scatto non andava assolutamente bene.
Ho illuminato alzando luci e ombre dalla parte del viso che sarebbe stata illuminata dalla fiamma della lampadina. In seguito mi sono concentrato sugli occhi: scaricando due immagini casuali di un occhio azzurro e uno rosso/arancio. Entrambe posizionate sugli occhi, attraverso delle maschere di livello ho cercato prima di tutto di cancellare la parte di occhio (riferendomi a quelli nuovi) che eccedeva, in secondo luogo ho cercato di integrare il nuovo occhio con il resto del viso e della scena!
Ho eseguito lo stesso procedimento per la lampadina infuocata e per la corrente che partendo dal mio dito finisce per infuocarla! Per la corrente ho utilizzato un’immagine che rappresentasse dei fulmini. E’ la prima volta che mi immergo in queste rappresentazioni “fittizie” della realtà. Molti dicono:” Si tratta soltanto di grafica! ” Non sono d’accordo. Semplicemente perchè anche nell’era analogica, quindi quando c’era bisogno ancora dei rullini, la camera oscura era inevitabilmente la post produzione di quei tempi.