Oggi, 19 Agosto 2016, si celebra la Giornata Mondiale della Fotografia. Non a caso sto scrivendo proprio su questo argomento chiamatosi anche World Photo Day. Nello specifico oggi viene celebrata la tecnica del dagherrotipo. Ma cosa è il dagherrotipo?
In questo articolo viene spiegato alla perfezione il funzionamento. E’ un procedimento fotografico che veniva utilizzato per lo sviluppo delle immagini. Venne per la prima volta mostrato al mondo da François Arago presso l’Académie des Sciences e dell’Académie des Beaux Arts. Nato da un’idea di Joseph Nicéphore Niépce e messo a punto da Louis Jacques Mandé Daguerre, ebbe subito un grande successo.
Il dagherrotipo si ottiene utilizzando una lastra di rame su cui è stato applicato elettroliticamente uno strato d’argento, quest’ultimo viene sensibilizzato alla luce con vapori di iodio. La lastra deve quindi essere esposta entro un’ora e per un periodo variabile tra i 10 e i 15 minuti.
Purtroppo però a causa dell’innerimento dell’argento, il dagherrotipo doveva essere riposto in una lastra di vetro, così da mantenerlo intatto. All’inizio erano predominanti i paesaggi e le nature morte, principalmente a causa dei lunghi tempi di esposizione necessari. Con l’affinarsi del procedimento e della realizzazione di obiettivi luminosi crebbero i ritratti e qualche timido tentativo di fotogiornalismo.
Come avrete notato, non sono l’unico che ne parla: Facebook, tramite un doddle ricorda a tutti gli utenti la Giornata Mondiale della fotografia. Vorrei dedicare questa giornata a tutte quelle persone che raccontano la propria vita attraverso delle immagini, che siano fatte con il cellulare o con la macchina fotografica. Da qualche anno a questa parte sto cercando anche io di trasmette qualcosa. Perché (parere personale) il ricordo impresso in un’immagine, vale più di mille parole.
Ben 177 anni fa nacque tutto tramite questo procedimento. Oggi le cose sono cambiate molto, ma la carta stampata ha sempre un suo perché. Il digitale ha permesso a quasi tutti di poter mostrare le proprie immagini.
L’immagine inserita nell’articolo non è stata fatta con una macchina fotografica, ma con un Samsung Galaxy S7 e le immagini stampate sono state prodotte con la Pringo p231.