Molti sarebbero voluti essere al mio posto in quel preciso istante per catturare alcune delle meraviglie della natura: gli stambecchi. Un giorno partendo da Oltre il Colle con altri tre amici alle 05:00 del mattino circa ci siamo diretti verso Lizzola in Val Bondione per passare una giornata in compagnia, immersi nella natura.
Il nostro obbiettivo era quello di raggiungere il Pizzo dei Tre Confini (2824 m) partendo appunto da Lizzola (1262 m), compiendo poco più di 1500 m di dislivello: non male! Fortunatamente la pigrizia quel giorno non si fece nemmero vedere e arrivati dopo circa un’ora e mezza di macchina, finalmente la nostra avventura cominciò; era Agosto e purtroppo anche a quelle altezze il caldo si faceva sentire. Il tempo non era dei migliori, perchè pochi giorni prima aveva piovuto e la nebbia anche se poca, disturbava non poco.
Dopo ben tre ore di camminata: avete capito bene tre ore, cominciavamo la salita finale verso la cima, mancavano circa 100/150 metri di dislivello. Ad un certo punto sento “urlare” uno dei miei amici: “Guardate là!!!”. Girandomi e guardando dove aveva puntato il dito, vedemmo uno stambecco riposare su un piccolo pezzo di erba sopra le rocce. Ero già veramente emozionato, perchè oltre a essere la prima volta che vedevo questo splendido animale, si trovava a pochi metri di distanza da me! Scattai qualche foto, ma il mio obbiettivo principale era quello di raggiungere la vetta.
Alla fine arrivò anche quella soddisfazione! Ci riposammo per una trentina di minuti sulla vetta parlando del più e del meno. Fino a quando, buttando l’occhio sulla costa della montagna dove si stava riposando lo stambecco, avvistammo tredici stambecchi! Un branco intero che riposava, comparso dal nulla! A quel punto dovevo immortalare questo momento, lo ammetto sono stato davvero fortunato.
Però c’è anche da dire che me lo meritavo e se lo meritavano anche i miei amici: arrivare su quella cima non è da tutti i giorni! Cominciammo a scendere e io a differenza dei miei amici, volevo arrivare quasi a toccarli, anche se sono animali davvero docili e hanno quasi paura dell’uomo, hanno preferito non avvicinarsi. Senza fare troppo rumore mi avvicinai, inginocchiandomi. Cominciai a scattare con la mia tanto amata Canon 550D gentilmente concessa per alcune prove da Luca Merisio. Fortunatamente anche al rumore dello scatto gli stambecchi rimasero impassibili. Sembrava di essere in un sogno, quando mai capita di ritrovarsi in mezzo ad un intero branco di stambecchi!
E’ stato davvero emozionante incontrare un animale così potente, nel suo habitat naturale. Ogni giorno per loro la vita è una sfida come per noi uomini: sopravvivere alle intemperie, vivere cercando cibo e acqua che specialmente nei periodi invernali è una vera impresa a quelle altitudini. Vedere con i propri occhi l’equilibrio e la stabilità impressionante che hanno spostandosi da una montagna all’altra. Si mostrano agli uomini senza paura, come se facessimo parte del loro branco. Spero di avervi trasmesso quello che ho provato io guardando quelle corna marchiate dal tempo, perchè provate a contare gli “anelli” che hanno sulle loro corna e scoprirete la loro età.